VENDITA DELLA FARMACIA COMUNALE, IL MIO VOTO CONTRARIO

Le Farmacie Comunali hanno storicamente avuto la funzione di facilitare l’accesso ai farmaci alle fasce sociali più deboli. Con il passare del tempo la Farmacia si è imposta quale punto di riferimento per la cittadinanza. Consapevoli di questo ruolo, non dovremmo rinunciare all’esistenza di una farmacia direttamente controllata dal comune, perché la sua struttura pubblica, se da una parte impone dei vincoli, dall’altra restituisce ai cittadini l’opportunità di ricevere servizi in grado di rispondere alle loro esigenze, anche in un’ottica di gratuità di servizi da pensare e destinare alle fasce più deboli e bisognose. Credo che l’interesse di utilità sociale debba essere perseguito anche in questo settore dal Comune. Questa potenziale funzione della farmacia pubblica come inclusiva di ulteriori servizi gratuiti sarebbe lungimirante se orientata in termini di attenzione alla terza età, fascia della popolazione oltreché in aumento, per definizione fragile in termini di attenzione sanitaria. Bisognerebbe aprire un dialogo di ascolto con i cittadini per capire in che termini i servizi della farmacia potrebbero essere migliorati a vantaggio dell’interesse comune. La vendita di un servizio così importante, che peraltro, ha prodotto utile netto per euro 107.484,91 è una scelta del tutto sbagliata che non risponde in alcun modo ai bisogni della cittadinanza.

Intervento Consiglio Comunale 04.05.2023

LINK: PERIZIA VALORE FARMACIA

 

AGGIORNAMENTO

LINK VERBALE VENDITA ALL’ASTA DELLA FARMACIA al prezzo di € 2.101.000,00:  https://www.verbale-farmacia.pdf

 

Fatti Gravissimi in Consiglio Comunale

Fatti gravissimi quelli avvenuti nell’ultimo Consiglio Comunale. Questa maggioranza non riesce proprio ad accettare i diritti della minoranza e decide di abbandonare la seduta nel corso del mio intervento riferito al punto 4, punto sul quale il Collegio dei Revisori ha nel proprio parere ricordato “di effettuare una più puntuale, adeguata ed attenta programmazione del bilancio sia in sede di prima stesura che di successive variazioni in corso d’esercizio; di evitare possibilmente il ricorso a procedure di variazione di bilancio urgente ai sensi dell’art. 175, comma 4 del TUEL e, in quest’ultimo caso, di fornire adeguate e precise motivazioni”. Osservato che, sempre nel corso del mio intervento, anche la Presidente del Consiglio ha abbandonato la seduta, ho chiesto come previsto dall’art. 55 del Regolamento se i consiglieri rimasti volessero chiedere la sospensione. La Segretaria in violazione delle proprie funzioni ha risposto senza averne diritto e in aperto contrasto col regolamento “la domanda non è accolta”. I consiglieri di minoranza erano in quel momento della seduta divenuti in maggioranza, e stavano osservando che era venuto meno il numero di consiglieri richiesti dalla legge per la validità della seduta, impossibile pertanto procedere con il mio intervento.
Impedire l’esercizio dei diritti è stato un comportamento gravissimo, in aperta violazione del Regolamento che non consente in alcun modo alla Segretaria di sostituirsi alle funzioni del Presidente essendo il suo ruolo limitato dalla legge a funzioni consultive, referenti e di assistenza (art. 97 TUEL). Secondo l’attuale normativa il Segretario Generale può essere mandato a casa dalla maggioranza in qualsiasi momento, con revoca ad nutum per il venir meno del rapporto fiduciario col Sindaco che lo nomina (art. 108 TUEL). Quanto avvenuto mostra chiaramente come l’attuale struttura normativa lasci le minoranze sfornite di qualsiasi tipo di tutela.
I consiglieri di maggioranza in aperto contrasto con l’art. 31 del Regolamento sono usciti senza avvertire la Segretaria generale affinché ne venisse presa nota a verbale e facendo venire meno il numero legale. In sala siamo rimasti 5 consiglieri comunali di minoranza e tre di maggioranza per un totale di 8 su 16 consiglieri assegnati. Sul punto il nostro regolamento è chiaro “La riunione del Consiglio comunale, in prima convocazione, è valida con la presenza della metà più uno dei consiglieri assegnati” (art. 43 Reg. Cons. Com).
I diritti e doveri garantiscono la nostra democrazia, l’art. 97 della Costituzione sancisce che “I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione”. Inaccettabile come nell’ultimo Consiglio Comunale i diritti siano stati gravemente e illegittimamente calpestati a più riprese.

Nuovi campannoni tra case e scuole

Dispiace che lo streaming delle sedute del Consiglio Comunale venga immediatamente cancellato, sarebbe stato d’interesse per i cittadini rivedere l’esame e adozione della variante generale al Piano di governo del territorio (PGT).
Il PGT precedente era rimasto in larga parte inattuato. Questo mancato sviluppo del territorio è stato una fortuna perché non si è nei fatti costruito quanto le norme comunali avrebbero consentito, con la conseguenza che è stato possibile per questa amministrazione procedere a una riduzione del consumo di suolo rispetto al passato. La diminuzione non va tuttavia realizzando in questa fase un completo adeguamento alla legge regionale 31/2014. C’è ancora parecchia strada per l’obiettivo regionale, che fissa i seguenti valori: – per il 2030 riduzione pari al 45% della superficie complessiva degli Ambiti di trasformazione su suolo libero a destinazione prevalentemente residenziale e vigenti al 2/12/2014 (ridotta al 20-25% al 2025);- per il 2025, pari al 20% degli Ambiti di trasformazione su suolo libero a destinazione prevalentemente per altre funzioni urbane e vigenti al 2/12/2014. Nel Piano adottato si autorizza meno, ma si continua ad autorizzare troppo: si afferma una visione di paese dove i capannoni si inseriscono tra case e scuole e prosegue la triste logica di aree produttive in centri abitati. La politica locale promuove uno sviluppo irrazionale: progetta un nuovo asilo e inserisce accanto, in via XXV Aprile*, un’area industriale di 54.065 mq, in sostanza un futuro di fabbriche e veicoli per il trasporto pesante tra l’asilo e il liceo esistenti.
Valentina Remonato
Consigliere per la Coalizione Rovato 2020, Rovato Vale, La Civica

*Precisamente variante 17, via Europa

Un Antenna in centro a Rovato?

Avevo 18 anni e in piazza Cavour raccoglievo le firme per togliere l’orrenda antenna comparsa sul nostro bellissimo Mont’Orfano, autorizzata nel 2007 e, purtroppo, ancora oggi tristemente visibile. Anche per questo quando uno dei cittadini direttamente colpiti dalla nuova installazione dell’antenna ILIAD in via Gigli ha scritto segnalando la questione, la mia prima reazione è stata contattarlo consigliandogli prima di tutto di aprire un dialogo con la maggioranza al fine di impedirne l’effettiva installazione.
Sul tema il sindaco ha recentemente comunicato pubblicamente che “c’è ancora un canale aperto con la società e ancora delle carte da giocare”, ho pertanto chiesto formalmente in comune la documentazione esistente in tal senso.
Mi auguro una felice risoluzione della faccenda, grazie a un impegno serio dell’amministrazione per impedire che venga fatto danno al nostro paesaggio. È necessario, infatti, che le antenne non vengano collocate senza logica, ma che siano installate in luoghi idonei. Non se ne può più di capannoni che nascono nel mezzo di quartieri residenziali, di antenne giganti che compaiono in centri storici o in mezzo alla natura. Serve la capacità politica di pensare a come organizzare adeguatamente le aree del nostro territorio. Sono convinta che se si cambiasse il metodo politico e i cittadini fossero finalmente coinvolti nei percorsi decisionali della nostra amministrazione molte scelte sarebbero migliori. Al contrario neppure si dà avviso alla collettività di quando sia la commissione urbanistica che per legge dovrebbe, invece, essere pubblica  (art. 38 TUEL).
Valentina Remonato
Consigliere per la Coalizione Rovato Vale, La Civica, Rovato 2020

COMUNITÀ ENERGETICA DI ROVATO

VUOI ADERIRE ALLA COMUNITÀ ENERGETICA DI ROVATO? LA RIUNIONE È LUNEDÌ 27 MARZO 2023 ORE 20:30 IN COMUNE (VIA LA MARMORA 7) EVENTO PUBBLICIZZATO DAL COMUNE CON SOLI 3 GIORNI DI PREAVVISO (ALLEGATO IL MODULO DA PRESENTARE CON DICHIARAZIONE DI IMPEGNO AD ADERIRE DEI CITTADINI INTERESSATI)

Il 29 settembre è stato deciso in Consiglio Comunale di avviare un percorso di nascita di Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) sul nostro territorio a mezzo di una commissione.

Il giorno 10 ottobre 2022 la riunione che doveva avviare la nascita di una commissione con sedute pubbliche e conseguenti doverosi verbali ha dato avvio a riunioni non aperte al pubblico di maggioranza e minoranza dalle quali mi sono dissociata, contestando completamente il metodo.

La Manifestazione d’interesse per la presentazione di progetti di Comunità Energetiche Rinnovabili da presentare a Regione Lombardia ha scadenza il prossimo 30 aprile. Per la presentazione di una proposta progettuale di comunità energetica rinnovabile, in adesione alla Manifestazione di Interesse la Regione chiede il requisito essenziale di “una campagna di sensibilizzazione e promozione delle comunità energetiche rivolta a tutta la cittadinanza”.

Con un preavviso di pochissimi giorni, lunedì ci sarà una riunione sul tema, per ricevere informazioni si deve scrivere all’indirizzo della società che ha collaborato col Comune per l’evento.

Sono passati mesi senza che nessuno sapesse nulla delle attività compiute per le CER e ora viene fissata una riunione pubblica comunicata dandone informazione solo 3 giorni prima. Speriamo che ci siano cittadini che potranno organizzarsi per partecipare nonostante lo scarso preavviso.

Segnalo che in questa sede verrà raccolta la dichiarazione d’intenti per la quale sono necessarie queste informazioni:

Codice POD (riportato sulla bolletta elettrica) ……………………………………………………… Fabbisogno energetico annuale kWh (vedi bolletta elettrica F1–F2–F3) ………………………………………….. Potenza installata kW (se possessore impianto fotovoltaico o intenzionato ad installarlo) ………………. Unità immobiliari interessate (eventuale) ……………………………………

Per maggiori informazioni: https://www.remonatosindaco.it/cer-comunita-energetiche/

Saldo di competenza di euro -624.761,21 nell’e.f. 2019

Il saldo di competenza di euro -624.761,21 nell’esercizio finanziario 2019 è il dato cristallino che non lascia dubbi ad interpretazioni e che la Corte dei Conti tiene presente nel raccomandare al nostro Comune di “effettuare un costante monitoraggio della gestione dei flussi di entrata e spesa allo scopo di garantire il costante equilibrio, funzionale al mantenimento degli equilibri complessivi ed evitare l’emersione di un risultato negativo, anche in considerazione di quanto previsto dall’art. 147, comma 2, lettera c) Tuel”. Solo in data 07.03.2023 ho ricevuto copia del documento della Corte dei Conti di data 23/12/2022 con cui la Corte ha raccomandato che il nostro Comune rispetti il principio dell’art. 147, punto c, del TUEL che chiede di garantire il costante controllo degli equilibri finanziari per evitare emersione di un risultato negativo, e nel fare questa valutazione prende a riferimento il risultato negativo del 2019 sopra citato. Doveroso allora ricordare che per regolamento le comunicazioni devono avvenire prima dei punti all’ordine del giorno (art. 54, punto 3, Reg. Cons. Com.) mentre la comunicazione orale è avvenuta dopo la discussione, quindi, quando abbiamo votato nell’ultima seduta il bilancio di previsione 2023-2025, di queste raccomandazioni della Corte dei Conti il Consiglio non sapeva nulla.
Nella considerazione della necessità che il Comune proceda a un’oculata gestione delle risorse impiegate in rapporto ai risultati perseguiti ribadisco la mia assoluta contrarietà alla scelta di questa maggioranza dichiarata nel bilancio di previsione di aprire un muto per il mercato coperto di euro 1.822.800 € (mutuo trentennale). La situazione nella quale viviamo imporrebbe ben altri obiettivi, ricordo tra questi come altri Comuni abbiano già avviato progetti di raccolta d’acqua da destinare all’agricoltura per far fronte all’attuale situazione di siccità.

Mutuo da 1.822.800 € per il Mercato Coperto

Il bilancio segue le scelte di programma adottate da questa maggioranza, tra queste l’apertura di un mutuo nell’anno 2023, di 1.822.800 €, di durata trentennale.
Non è una decisione di poco conto, la stessa Corte dei Conti ha ricordato al nostro Comune di rispettare il principio dell’art. 147 TUEL che chiede di garantire il costante controllo degli equilibri finanziari per evitare l’emersione di un risultato negativo. Non si tratta di asettica interpretazione delle norme, ma della necessità di avere lungimiranza nelle scelte politiche.
In un momento come quello che stiamo vivendo l’apertura di un mutuo si presenta come una decisione che può essere giustificata solo ove sussista una prospettiva di grande ritorno economico e di miglioramento della qualità di vita per la comunità. I costi di vita per le famiglie si sono drammaticamente alzati e di fronte a questo il pensiero della maggioranza è quello d’indebitarci per fare un mercato coperto.
La situazione attuale richiede un serio costante confronto con i cittadini e le associazioni di categoria, la drammatica situazione di siccità è affrontata da altre amministrazioni con nuovi bacini di raccolta d’acqua a servizio dell’agricoltura.
La maggioranza propone, invece, per il nostro futuro un ingente debito per il mercato coperto, un’opera fortemente diffusasi nel XIX e che verrà da noi realizzata in un contesto sociale ed economico evidentemente molto diverso, scegliendo così un futuro di debito certo e beneficio dubbio.
Valentina Remonato
Consigliere per la Coalizione Rovato Vale, La Civica, Rovato 2020

IL LEONE – GENNAIO 2023

La cronaca degli ultimi giorni ci impone di tornare su un tema di grande attualità anche per il nostro territorio: il contrasto alla violenza sulle donne. Modi sguaiati e tentativi di sollevare polveroni sul nulla, di regola, celano un mero tentativo di distrarre. Se ci concentriamo sui fatti, vediamo che la maggioranza ha revocato lo sportello introdotto dalle minoranze per assistere le vittime di violenza dopo non essersi presentata al consiglio straordinario che lo aveva istituito il 26.12.2020, nel giorno scelto dalla Presidente.

Ricordiamo, al riguardo, che il consiglio straordinario può essere richiesto su qualsiasi questione dal sindaco o da un quinto dei consiglieri. Negli ultimi tre mandati questo numero necessario di consiglieri in minoranza è stato raggiunto solo dalla mia coalizione; sappiamo anche che nel nostro Comune il Consiglio straordinario non è fatto raro essendo convocato ogni anno per la consegna del Leone d’Oro.

Ma la maggioranza amministra e sono sue le responsabilità delle scelte compiute. Al proposito, ricordiamo anche la mancata revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini e l’aumento dei compensi di Sindaco e Giunta (che potevano invece essere frazionati e rinviati nel tempo) e non scordiamo nemmeno l’aumento di tasse e imposte, mentre per un ponte di pochi metri c’è voluto più di un lustro. Il consiglio comunale è l’organo di controllo politico-amministrativo, la minoranza svolge la sua funzione quando sindaca in opposizione, quando cioè controlla e revisiona. Non elemosina briciole di torta, ma esercita i propri diritti esprimendo la sensibilità politica che la maggioranza non ha.

Valentina Remonato

Consigliere per la Coalizione Rovato 2020, Rovato Vale, La Civica

Tutto un gran girare

Come noto il segretario ha durata corrispondente a quella del mandato del sindaco, il segretario opera in rapporto di fiducia col sindaco che lo sceglie all’inizio del proprio mandato, con l’inizio delle funzioni il nuovo sindaco nomina il nuovo segretario e il vecchio segretario cessa le funzioni.
Nel corso di questi due anni ho denunciato gravi fatti, proposti dalla maggioranza e avvallati, senza fondamento giuridico, nell’operato amministrativo; anche nell’ultima seduta ho evidenziato come sia grave che la data delle Commissioni per legge pubbliche non sia comunicata ai cittadini, e come la mancanza del verbale di seduta impedisca una gestione trasparente. Ricordo, infatti, che per regolamento il verbale dovrebbe essere il fedele resoconto dell’andamento della seduta consiliare ed essere verificato dai consiglieri che dovrebbero approvarlo. Ad oggi questo fedele resoconto non esiste.
Rimasta insoddisfatta è stata anche la mia richiesta via pec di data 12.12.2022 d’informarmi e d’informare i cittadini sulla data della Commissione citata nei documenti inviatimi, senza, però, indicarne data e ora.
In questo contesto è arrivata la notizia del pensionamento dell’attuale Segretario. Capisco il ringraziamento personale fattogli dalla Presidente del consiglio, è ovvio che lo stesso gli sia molto vicino, si sa che il precedente Segretario se ne era andato perché era venuto meno il rapporto di fiducia con l’attuale Presidente, allora Sindaco. Assieme ai saluti di Presidente e Sindaco, nell’ultimo consiglio resta da osservare che la documentazione per la seduta è arrivata cinque giorni prima (il minimo previsto dai Consigli senza urgenza) e nemmeno completa, uno dei documenti relativi ai punti all’ordine del giorno non è stato presentato ai consiglieri. Nel corso del Consiglio non è stata resa nessuna motivazione politica sulle voci e le scelte prese, della serie siamo qui perché per legge la variazione di bilancio deve essere approvata dal Consiglio, ma non abbiamo niente da dire e tanto meno da spiegare ai cittadini. Il Consiglio comunale che dovrebbe essere l’organo di discussione trasparente perché volto all’indirizzo politico, è così ridotto, da questa maggioranza, a mero “vota la variazione”: tutto un gran girare, ricco di commissioni segrete e documenti mai visti.

Dicembre tempo di bilanci

A dicembre è tempo di bilanci. Il bilancio per questi primi anni, purtroppo, non è positivo: l’attuale amministrazione di Rovato ha dimostrato di non sapere che direzionare dare al proprio operato e le associazioni hanno spesso tamponato con le proprie idee e iniziative le carenze di questa maggioranza. Visti i tanti e non giustificati voti astenuti, non si sa nemmeno più dove sia l’opposizione in Consiglio comunale. La Giunta eroga contributi a pioggia senza spiegare la direzione politica delle proprie decisioni.  Se l’attività si riduce a seguire le direttive degli uffici tecnici e delle richieste senza capacità di dare motivazioni proprie, potremmo sostituire tali persone con un qualunque esecutore di ordini e avremmo lo stesso risultato. Le persone chiamate a rappresentare l’intera cittadinanza dovrebbero saper interpretare i complessi strumenti amministrativi a loro disposizione per migliorare il futuro. Dovrebbero avere la sensibilità che i tecnici, in ragione del proprio ruolo, non possono avere; saper spiegare le proprie scelte sulla base della necessità del territorio. L’eletto che fa politica riceve dai cittadini un incarico che, senza vincoli di mandato e rispondendo solo alla propria coscienza, gli impone il ruolo di rappresentanza istituzionale. L’assenza di consapevolezza del proprio ruolo politico e istituzionale produce una classe politica che non è in grado di rispondere ai bisogni del territorio e che non sa nemmeno spiegare il perché delle proprie scelte. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Speriamo che i cittadini continuino a non accontentarsi di politici che non sanno spiegare i perché delle proprie decisioni.

Valentina Remonato

Consigliere per la Coalizione Rovato 2020, Rovato Vale, La Civica.