INTERVENTI CONSIGLIO COMUNALE 24.04.2024

INDICE

PUNTO 2 ORDINE DEL GIORNO

Approvazione verbali seduta del 21 dicembre 2023 e del 18 gennaio 2024.

Il verbale del Consiglio Comunale viene attualmente diviso in delibere separate, cosa che va contro il nostro regolamento. Inoltre, i consiglieri non verificano tutti i fatti avvenuti durante le sedute, come invece dovrebbero fare. Nella deliberazione di oggi, il conteggio risulta particolarmente creativo, si legge: 1,2,4. Vi dico gentili consiglieri che fine ha fatto il tre?
Presento questo emendamento per sottolineare che il Consiglio non sta verificando se il verbale rispecchi fedelmente quanto accaduto durante le sedute, come invece stabilisce l’articolo 61 del nostro regolamento. In particolare, a causa di questa mancanza di un resoconto completo, i consiglieri non stanno verificando tutti i fatti avvenuti all’inizio della seduta. Questi fatti sono invece riassunti nella Trascrizione che sto finalmente ottenendo dal Comune dopo 3 anni di richieste illegittimamente respinte.
Il Consiglio Comunale ha il dovere di assicurarsi che il verbale sia completo e accurato.
L’emendamento che ora vi leggo mira a rendere la deliberazione del Consiglio Comunale trasparente e completa come dovuto ai cittadini.

PUNTO 3

3) Comunicazione variazione di residui e di cassa adottata dalla Giunta.

  • Le notevoli diminuzioni nei residui presunti, in particolare per l’IMU e la TA.RI*, ossia la mancata precisione delle stime iniziali, avrebbe dovuto imporre una maggiore trasparenza nella motivazione inserita in delibera sulle metodologie di calcolo utilizzate.
    Informazioni dettagliate non sono certamente state rese nella commissione di approfondimento dichiarata in delibera, una discussione teoricamente riferita a un centinaio di pagine, risoltasi in pochissimi minuti.
    La correzione delle situazioni deve avvenire sempre in conformità ai principi espressi nel TUEL per assicurare la trasparenza e la legittimità delle variazioni di residui e cassa. È fondamentale che ogni azione amministrativa rispetti le normative di riferimento non solo formalmente ma anche sostanzialmente con una valutazione di necessità o urgenza fondata su motivazione idonee.
    La modifica significativa delle previsioni finanziarie avvenuta senza un’esplicita antecedente approvazione del Consiglio Comunale evidenzia la percezione che questa maggioranza ha del ruolo del consiglio nelle decisioni finanziarie, è, invece, importante evidenziare come il TUEL ponga al centro la necessità di garantire una comunicazione tempestiva e efficace delle variazioni, in quanto la metodologia di un controllo meramente posteriore dovrebbe essere l’eccezione e non certo la regola.
    La mancanza di una regolamentazione comunale chiara sul processo di variazione dei residui e della cassa solleva un’evidente criticità, richiamando l’attenzione sulla necessità di adeguare e chiarire il regolamento comunale per evitare ambiguità, anziché limitarsi alla presa d’atto di una mancata regolamentazione interna sul modo in cui l’importo dei residui presunti può essere variato.
    *Dettagli delle Variazioni
    IMU (Imposta Municipale Propria)
    • residui presunti originari: €1.673.441,71
    • residui presunti aggiornati: €634.411,74
    • variazione: diminuzione di €1.039.029,97
    TA.RI (Tassa Rifiuti)
    • residui presunti originari: €1.876.447,46
    • residui presunti aggiornati: €1.398.520,55
    • variazione: diminuzione di €477.926,91
    TASI (Tassa sui Servizi Indivisibili)
    Residui presunti originari: €45.379,95
    Residui presunti aggiornati: €44.013,06
    Variazione: Diminuzione di €1.366,89

PUNTO 4

4) Comunicazione deliberazione della Giunta Comunale n. 15 del 29.01.2024 “Prelievo dal Fondo di Riserva e dal Fondo di Riserva di cassa – Annualità 2024.”.

Con riferimento a questo punto desidero innanzitutto ricordare che l’articolo 166 TUEL dispone che l’uso del Fondo di Riserva è previsto solo in situazioni ben specifiche, ovvero quando emergono necessità inderogabili e urgenti che non possono essere altrimenti finanziate. La legge richiede che tali prelievi siano giustificati da motivazioni di straordinaria necessità e urgenza e che ogni decisione di questo genere sia accompagnata da una chiara e dettagliata esposizione delle ragioni che rendono tale spesa indispensabile e ineludibile nel momento in cui viene effettuata. La delibera in questione, invece, non fornisce dettagli sufficienti riguardo alla natura dell’incarico tecnico che ha reso necessario il prelievo di € 4.000,00 dal fondo. Non è stata fornita alcuna spiegazione sul perché questa spesa non potesse essere prevista nel bilancio ordinario né su quali siano le specifiche urgenze che giustifichino l’uso del Fondo di Riserva, la generica menzione di una “intervenuta necessità” non risulta in alcun modo motivata.
Questa mancanza rende impossibile ai cittadini valutare l’adeguatezza e la proporzionalità del prelievo.
Invito quindi la Giunta a rivedere la modalità di scarsa motivazione con cui ha proceduto nella deliberazione in questione. La motivazione dovrebbe chiarire in maniera inequivocabile la natura dell’incarico tecnico e le ragioni per cui si è reso necessario un intervento così urgente da richiedere un prelievo dal Fondo di Riserva. Solo attraverso una completa trasparenza e il rispetto rigoroso delle normative vigenti è possibile garantire un governo efficace e responsabile.

PUNTO 5

5) Comunicazione Variazione di Peg adottata dalla Giunta

Desidero sollevare alcuni punti critici relativi alla recente deliberazione della Giunta Comunale n. 38, che riguarda la variazione compensativa al Piano Esecutivo di Gestione 2024/2026.
La variazione in esame prevede uno spostamento di fondi tra capitoli di spesa all’interno del settore tecnico, in particolare Vengono tolti 3.810,00 euro dal capitolo dedicato alla “Manutenzione ascensori edifici comunali” (il cui stanziamento previsto passa da €10.000,00 a €6.190,00) per aggiungerli al capitolo di spesa per “Incarico supporto tecnico per redazione quadro economico e piano finanziario creazione comunità energetica”.
Queste modifiche pongono alcune criticità significative:
• La decisione di ridurre il budget per la manutenzione degli ascensori potrebbe compromettere la sicurezza e l’efficienza delle infrastrutture comunali, essenziali per garantire l’accessibilità, soprattutto per i cittadini con esigenze speciali. La riallocazione dei fondi non gode di trasparenza in merito alle valutazioni che hanno portato alla decisione di sottrarre fondi specificatamente a questa voce di spesa.
• La variazione è avvenuta senza spiegare le implicazioni di tali cambiamenti.
• Il fatto che non sia stata rispettato l’impegno preso in consiglio comunale di creare una commissione di approfondimento per lo sviluppo delle CER ha portato ad un proseguo delle attività del gruppo Rovato Domani e Rovato W con la maggioranza senza alcun tipo di trasparenza nelle scelte politiche e nelle attività da Voi svolte.
• Non è stato in alcun modo chiarito quale analisi sia stata condotta per valutare l’impatto di questa ridistribuzione di fondi, né come questo spostamento influenzerà i servizi comunali esistenti o la realizzazione degli obiettivi a lungo termine del Comune.
In conclusione, esorto il Consiglio a considerare un riesame di questa variazione di bilancio, affinché decisioni future siano guidate da una gestione più trasparente delle necessità della comunità e da un processo decisionale più inclusivo. È fondamentale garantire che le risorse pubbliche siano utilizzate in modo da massimizzare il beneficio per tutti i cittadini, soprattutto in aree di vitale importanza come la manutenzione delle infrastrutture pubbliche.

PUNTO 6

6) Ratifica deliberazione adottata dalla Giunta Comunale n. 55 del 18/03/2024 “Prima Variazione al Bilancio di previsione 2024-2026”.

È necessario sollevare alcune preoccupazioni in merito alla deliberazione della Giunta Comunale sulla variazione urgente del Bilancio di Previsione 2024-2026, specificatamente per quanto riguarda l’assegnazione dell’incarico al dott. PIVA da euro 36.600 per il supporto al Responsabile Unico del Procedimento (RUP) relativo al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Il Collegio dei Revisori dei conti ha raccomandato di evitare possibilmente il ricorso a procedure di variazione di bilancio urgente ai sensi dell’art. 175, comma 4 del TUEL e, in quest’ultimo caso, di fornire adeguate e precise motivazioni;
che le prestazioni del dott. PIVA non comportino attività di studi e consulenze così come definite dalla Corte dei Conti
Considerato quanto espresso dai revisiori è chiaro come la decisione di adottare una variazione di bilancio in via d’urgenza susciti interrogativi significativi.
La delibera dichiara che è stato Ritenuto necessario procedere ad una variazione di bilancio urgente, ai sensi del predetto art. 175, al fine di affidare tempestivamente un incarico per il supporto giuridico-amministrativo ed organizzativo, necessario per garantire il rispetto delle scadenze e degli obiettivi del PNRR. Tale circostanza risulta divenuta urgente per mero mancato tempestivo intervento politico. Le tempistiche richiesta dal PNRR non sono certo novità impreviste.
È preoccupante notare che non ci sono informazioni dettagliate sulle competenze specifiche del dott. PIVA nel documento. Le qualifiche e l’esperienza del professionista avrebbero consentito al consiglio una reale consapevolezza sull’incarico anche in un’ottica di obbiettivi da raggiungere in considerazione della competenza evidenziate. Oscuri infatti i motivi per cui il Responsabile abbia bisogno di supporto per il rispetto delle tempistiche. Che problemi ha riscontrato il Comune?
I revisori hanno chiarito che il dott. PIVA non può svolgere studi o consulenze tradizionali. Questo solleva la domanda su quali siano effettivamente le attività che il dott. PIVA sarà autorizzato a svolgere e come queste si allineano con le esigenze del progetto PNRR. È cruciale che l’ambito delle responsabilità e le limitazioni imposte siano chiaramente delineate per evitare confusione o malintesi riguardo ruolo assegnatogli.
L’acquisizione di una polizza assicurativa come richiesto dai Revisori è atto dovuto, sarebbe doveroso che questa maggioranza fornisse anche i dettagli della polizza per assicurare che la stessa sia sufficiente a proteggere il Comune da eventuali responsabilità derivanti dall’esecuzione del suo incarico.

PUNTO 7

Revisione infra-periodo Piano economico finanziario servizio rifiuti – 2024/2025.

La Valutazione Conclusiva delle Pratiche di Gestione dei Rifiuti mostra che mostra che la raccolta differenziata viene monitorata attraverso l’indicatore di raccolta differenziata. I valori di questo indice suggeriscono che nonostante gli sforzi per migliorare la raccolta differenziata, vi sono ancora margini di miglioramento. Un’efficacia maggiore in questo ambito potrebbe non solo migliorare la sostenibilità ambientale, ma anche ridurre i costi di gestione dei rifiuti attraverso una minore dipendenza dalle discariche.
Anche il dato sull’efficacia delle attività di preparazione per il riutilizzo e il riciclo mostra che le operazioni attuali hanno spazio per miglioramenti per massimizzare il riutilizzo e il riciclo dei materiali, contribuendo ulteriormente agli obiettivi di sostenibilità.
Dai dati emerge che il sistema di gestione dei rifiuti in esame è su un percorso che adotta pratiche sufficienti ma non ottimali. Per raggiungere livelli di eccellenza, sarebbe necessario implementare strategie mirate a migliorare ulteriormente gli indici di raccolta differenziata e l’indice di efficacia delle attività di preparazione per il riutilizzo e il riciclo, focalizzandosi su una più efficiente separazione dei rifiuti e di potenziamento delle infrastrutture di riciclo.
Dal documento emerge la necessità di potenziare la formazione e l’educazione pubblica su corrette pratiche di smaltimento e riciclo. La necessità di valutazioni per l’investimento in tecnologie avanzate per il trattamento e la separazione dei rifiuti. Attivarsi per una collaborazione con esperti ambientali volta a sviluppare strategie più efficaci e sostenibili.
In conclusione, miglioramenti significativi in questo ambito possono portare a benefici ambientali, economici e sociali maggiori.

PUNTO 8

8) Approvazione tariffe TARI 2024

Intervengo oggi per discutere la recente revisione delle tariffe TARI per l’anno 2024, una questione di fondamentale importanza per tutti i cittadini del nostro comune. Dopo un’analisi attenta dei documenti forniti, vorrei portare alla vostra attenzione alcuni punti critici che meritano una riflessione approfondita.
In primo luogo, osserviamo che il totale dei costi per la gestione dei rifiuti per il 2024 è stato stimato in €2.366.278, nel 2023 il dato era di €2.285.286. Ciò rappresenta un incremento di €80.992. Questo aumento è indicativo di una tendenza al rialzo che necessita di giustificazioni chiare e trasparenti, soprattutto in termini di efficienza del servizio offerto ai cittadini.
Passando ai costi fissi, notiamo una diminuzione da €786.269 nel 2023 a €648.374 nel 2024. Tale riduzione è però compensata da un notevole aumento dei costi variabili, che sono cresciuti da €1.499.018 a €1.717.904. Questo incremento di €218.886 rappresenta una sfida significativa, poiché influisce direttamente sulle tariffe variabili pagate dalle utenze, le quali sono calcolate sulla base dei rifiuti effettivamente prodotti.
È pertanto fondamentale interrogarci sulle ragioni di questo aumento dei costi variabili e assicurare che ogni euro speso contribuisca a miglioramenti concreti nella raccolta e nel trattamento dei rifiuti, promuovendo pratiche più sostenibili e efficienti.
Per quanto riguarda le tariffe per metro quadrato, vediamo una diminuzione nelle quote fisse sia per le utenze domestiche, che passano da €0,36539 a €0,29439, sia per quelle non domestiche, da €0,68635 a €0,54509. Nonostante queste riduzioni possano apparire come un sollievo, l’aumento dei costi variabili potrebbe annullare questi benefici.
In conclusione, è necessario considerare attentamente questi cambiamenti nelle tariffe TARI. È nostro dovere garantire che il sistema di tassazione dei rifiuti non solo copra i costi necessari ma promuova anche la sostenibilità e la giustizia fiscale.
Una gestione trasparente delle tariffe TARI dovrebbe includere sessioni informative pubbliche, dove i cittadini possono essere informati sui dettagli dei costi e sulla strutturazione delle tariffe. Inoltre, dovrebbero essere offerte opportunità per i cittadini di esprimere le loro opinioni e preoccupazioni, assicurando così che le decisioni riflettano il consenso comunitario e non solo le valutazioni tecniche. La partecipazione attiva dei cittadini contribuirebbe a aumentare la consapevolezza in merito alla corretta gestione dei rifiuti oltre ad elevare la fiducia pubblica consentendo che le tariffe imposte siano percepite come giuste e legittime. Questo approccio rafforzerebbe anche la responsabilità dell’amministrazione nei confronti dei suoi cittadini, promuovendo una gestione più equa e inclusiva delle risorse comunali.

PUNTO 9

9) Approvazione Rendiconto della gestione per l’esercizio finanziario 2023 e relativi allegati.

Nel contesto del rendiconto di gestione del Comune di Rovato per l’anno 2023, la scelta di destinare risorse comunali significative a progetti come la nuova cappella nel cimitero e il mercato coperto mostra chiaramente come questa maggioranza non sia in grado di ragionare sulle necessità di oggi per costruire progetti capaci di dare un concreto ritorno economico e sociale alla popolazione.
La decisione di impiegare € 873.960 per costruire un’imponente cappella nel cimitero non è in alcun modo condivisibile. In un’epoca di ristrettezze economiche, l’utilizzo di fondi pubblici per una tale infrastruttura è una scelta incapace di analizzare e comprendere le necessità della comunità, che invece ha sempre più bisogno di interventi volti a favorirne la crescita e il benessere.
Su 4.794.200 € richiesti per l’opera del Mercato Coperto, sono 1.350.000 € quelli spesi dal Comune per trasformare 4.300 mq di spazio aperto in un’area costruita. Questa trasformazione solleva gravi interrogativi sull’impatto ambientale e sull’opportunità di erigere una costruzione che non si presenta come capace di portare ritorno economico per la popolazione, questa costruzione viene realizzata senza alcuna analisi delle capacità del progetto di inserirsi concretamente, al momento del suo completamento, all’interno del tessuto economico e a servizio di una comunità sempre più attenta all’ambiente.
Inaccettabile anche la politica adottata di vendita dei beni comunali, dove la farmacia comunale è stato il caso più eclatante, ma che vede questa maggioranza impegnata in un inarrestabile corsa alla vendita dei terreni comunali, evidenzio che i proventi per alienazione aree sono di 852.965,00€, aggiuntivi ai 2.101.000 € ottenuti dalla vendita della farmacia. Il comune ha così rinunciato all’entrata degli utili della farmacia in ultimo di 107.484 euro, mantenendo però a proprio carico i costi di personale, rimasto interno al Comune.
Le alienazioni di beni comunali hanno generato circa 3 milioni di euro. La cosa più inconcepibile è come queste vendite di beni comunali non siano state fatte a fronte di un progetto politico di reinvestimento all’interno di una progettualità politica di lungo periodo, ma come mera raccolta di denari per far fronte a qualsiasi tipologia di spesa. In sostanza non c’è nessuna strategia d’uso dei fondi del PNRR per generare crescita e mantenere il comune capace di far fronte nel futuro a impreviste necessità.
È necessario che la maggioranza spieghi con maggiore trasparenza le motivazioni politiche delle proprie scelte e sia più consapevole delle proprie responsabilità nell’allocazione delle risorse, in particolare quando queste sono utilizzate non come investimento ma come mera spesa.
Le scelte di bilancio attuate non tengono in debito conto le priorità urgenti della comunità, incluse le esigenze di sostenibilità ambientale e di rilancio economico. Questi aspetti dovrebbero essere al centro del dibattito e della riflessione politica, al fine di spingere verso decisioni più mirate e sensibili alle reali necessità dei cittadini.

PUNTO 10

2^ Variazione al Bilancio di Previsione 2024-2026.
Variazione di Bilancio per il Comune di Rovato per l’Esercizio Finanziario 2025
*RESTITUZIONE AL MINISTERO FONDI COVID-2019 NON UTILIZZATI – DM DEL 08/02/2024 : 26.422,81 €, 2^  VINCOLATA (CONTRIBUTI COVID) CORR.

Sulla restituzione dei fondi COVID (€ 26.422,81) non utilizzati dal Comune il mancato loro uso è stata un’opportunità persa di rispondere con tali fondi alle necessità emerse in seguito al COVID. 

PUNTO 11

Approvazione Regolamento Edilizio

Con riferimento al Regolamento Edilizio proposto è necessario osservare che in data 12 aprile il Consiglio dell’Unione europea ha adottato la direttiva conosciuta come case green che dovrà ricevere un recepimento a mezzo di ulteriore normazione interna agli Stati dell’UE entro 24 mesi, e ciò nonostante il voto contrario di Italia e Ungheria. Sul punto è anche doveroso precisare che la giurisprudenza della corte di giustizia europea ha ormai da tempo chiarito che le parti già sufficientemente dettagliate di una direttiva europea possono essere direttamente applicate, anche in assenza della sua precisazione complessiva da parte della normativa interna allo stato.
Questa direttiva pone degli aspetti che dovrebbero essere inseriti anche nel nostro regolamento edilizio.
• Il regolamento non prevede specifici articoli sul controllo e le ispezioni regolari degli impianti tecnici degli edifici, che dovrebbero essere parte integrante delle misure per assicurare il mantenimento delle prestazioni energetiche.
• Mentre la Direttiva (Art. 23) impone ispezioni periodiche degli impianti di riscaldamento e condizionamento con potenze superiori a certi limiti e stabilisce requisiti per la frequenza di queste ispezioni.
• Gli articoli relativi ai requisiti degli edifici e all’isolamento termico dell’involucro degli edifici (art. 23 e 28) non specificano standard di prestazione energetica che garantiscano che gli edifici nuovi e ristrutturati raggiungano quasi zero o zero emissioni.
• La Direttiva (Art. 7) imporrà, invece, obiettivi chiari entro specifiche date, chiedendo agli stati membri di garantire che i nuovi edifici pubblici siano a emissioni zero dal 2028 e quelli privati dal 2030.
• In sintesi l’articolo 28 del regolamento di Rovato fornisce un quadro per l’isolamento termico che per essere in linea con la direttiva europea dovrà essere corretto rinviando a idonei requisiti per assicurare che gli edifici nuovi e ristrutturati raggiungano gli obiettivi di prestazione energetica mirati alla decarbonizzazione completa entro le scadenze fissate dalla UE (2050).
È bene tenere presente anche che la Direttiva (all’art. 22) richiede all’Italia di crea una banca dati nazionale che permetta di raccogliere dati sulla prestazione energetica dei singoli edifici e dell’intero parco immobiliare nazionale. Tali banche dati possono essere costituite di una serie di banche dati interconnesse.
Infine, le osservazioni ricevute dal comune mi hanno convinto che un regolamento di principi con un numero ridotto al minimo di norme tecniche dettagliate avrebbe garantito maggiore flessibilità e adattabilità. Questo approccio avrebbe consentito agli sviluppatori di adattare i loro progetti alle specificità del luogo e alle esigenze innovative, promuovendo soluzioni personalizzate nel rispetto della normativa vigente e degli obiettivi globali perseguiti dal Comune, evitando rischi di conflitti tra normativa locale e sovralocale.
Il regolamento avrebbe potuto essere accompagnato dal mero rinvio a linee guida o codici di pratica, in modo da offrire un riferimento a standard sempre aggiornati alle migliori prassi per fornire chiarimenti puntuali e di alto livello su come raggiungere nel miglior modo gli obiettivi comunali stabiliti, senza aumentare eccessivamente la burocrazia locale esistente anche in un’ottica di omogeneità dello sviluppo urbanistico territoriale sempre all’avanguardia. Questo approccio avrebbe permesso di bilanciare flessibilità e innovazione con la necessità di mantenere standard elevati e coerenti in materia di costruzione e sostenibilità ambientale. Capaci di evolversi nel tempo.
Il regolamento proposto si espone al rischio di rapida inadeguatezza dovuto al veloce mutamento del livello di innovazione e delle migliori prassi esistenti in materia edilizia. Con effetti sfavorevoli sul lungo periodo per l’efficientamento energetico, la tutela ambientale e le migliori scelte a tutela della qualità di vita delle persone.

PUNTO 12

Approvazione nuovo “Regolamento comunale per l’ammissione ai servizi di asilo nido convenzionati con il comune” e contestuale abrogazione del precedente regolamento approvato con delibera di C.C. n.16/2008 e s.m.i..

Con riferimento al Regolamento comunale per l’ammissione ai servizi di asilo nido convenzionati con il Comune, oltre alla necessità che nella modulistica venga resa la dovuto informativa privacy e quindi il link nei documenti non possa semplicemente rimandare alla homepage del sito web del comune, è necessario riflettere – nel merito del documento – osservando che sarebbe stato doveroso coinvolgere maggiormente i servizi sociali consentendo di inserire all’interno del regolamento anche i principi guida che regolano la scelta del punteggio e, quindi, più in generale del comportamento amministrativo nelle decisioni.
Devo, infatti, porre all’attenzione del Consiglio su gravi criticità del sistema di punteggi per l’accesso agli asili nido del nostro Comune.
Come sapete, questo sistema assegna un punteggio alle famiglie in base alla loro situazione, con l’obiettivo in teoria di dare priorità a quelle con maggiori necessità. Tuttavia, emerge una disparità che penalizza ingiustamente i genitori che hanno subito un lutto.
Facciamo un esempio concreto:
• Alla famiglia con due genitori, uno dei quali non lavora, il sistema assegna 7 punti. Riconosce quindi il bisogno di supporto per la cura del bambino durante le ore lavorative del genitore.
• Genitore che è rimasto vedovo e vive con un altro adulto non lavoratore ad esempio la sorella (dopo la morte del coniuge): in questo caso, il punteggio è di soli 2 punti. In sostanza al dolore della scomparsa di un genitore si aggiunge la sofferenza che l’adulto convivente non lavoratore non ha lo stesso valore del coniuge non lavoratore.
È evidente la disparità: una famiglia con due genitori, uno dei quali non lavora, ha più punti, ovvero più possibilità di ottenere un posto all’asilo nido rispetto a un genitore solo che vive con un altro adulto non lavoratore.
A nulla è valso spiegare in commissione l’irrazionalità del punteggio assegnato. Che si dimostra irrazionale anche là dove riconosce alla famiglia con due genitori che lavorano 14 punti e soli 8 punto al genitore che lavora rimasto vedovo.
Non possiamo lasciare che i genitori soli o che magari convivono con un nonno non lavoratore, già colpiti da un dolore immenso, siano ulteriormente penalizzati nell’accesso ai servizi per i loro figli.
Richiedo quindi a questo Consiglio di respingere il regolamento proposto affinché l’Assessore possa correggere la disparita creata, al fine di tenere conto di queste situazioni con maggiore attenzione e sensibilità, riconoscendo perlomeno pari grado alla famiglia con due genitori che lavorano, rispetto al genitore rimasto solo che lavora, e di nuovo pari riconoscimento al genitore con un nuovo convivente non lavoratore (es il nonno), rispetto alla stessa situazione di due genitori dove uno non lavora. Ricordo che è nostro dovere garantire pari opportunità a tutti i bambini, indipendentemente dalla loro situazione famigliare.
Invito tutti voi, consiglieri, a riflettere su questa importante questione e a sostenere la mia richiesta di modifica del sistema di punteggi. È necessario che il regolamento sia respinto, per aprire un approfondimento con i servizi sociali, nell’ottica di ricalcolare un’equa attribuzione dei punteggi.
Insieme possiamo costruire un sistema più giusto e solidale per le famiglie.

Link: Regolamento comunale per l’ammissione ai servizi di asilo nido convenzionati con il comune

PUNTO 13

MOZIONE PER FACILITARE LA CONSEGNA DELLE DISPOSIZIONI ANTICIPATE DI TRATTAMENTO (DAT)

Questa mozione rappresenta l’opportunità di un passo avanti significativo nel garantire che i diritti fondamentali di ogni individuo siano rispettati e tutelati nell’era digitale. In particolare propone l’applicazione di un diritto tanto personale quanto fondamentale: l’autodeterminazione sanitaria attraverso le Disposizioni Anticipate di Trattamento, DAT.

In un’epoca caratterizzata da un’evoluzione tecnologica senza precedenti, dobbiamo chiederci: perché dovremmo limitarci a metodi tradizionali quando disponiamo di strumenti che possono superare le barriere fisiche, rendendo l’esercizio dei diritti più accessibile e inclusivo?

La legge ci offre già una cornice entro cui le DAT possono essere elaborate e consegnate. Tuttavia, è essenziale che la nostra interpretazione di queste norme cresca al passo con i tempi, abbracciando le nuove tecnologie per garantire che nessuno sia lasciato indietro.

Come già interpretato dalla giurisprudenza “personale” non deve essere inteso come fisicamente consegnato di persona, ma piuttosto come proveniente dalla persona, e ciò indipendentemente dal mezzo attraverso il quale la volontà personale viene espressa, con la conseguenza che il documento può essere presentato a mezzo del sistema informatico. Questa interpretazione apre la strada a una comprensione più ampia e inclusiva di come possiamo facilitare l’esercizio del diritto all’autodeterminazione sanitaria.
Questa interpretazione applicata anche al particolare contesto delle DAT è già avvenuta in favore dei detenuti che sulla base di questa stessa interpretazione possono oggi depositare le proprie DAT consegnandole all’ufficiale di Stato Civile che si reca in carcere per le operazioni di anagrafe.

Nella stessa direzione la scelta di molti comuni, tra cui Genova, di consentire il deposito a distanza prevedendo che sia il funzionario dell’Ufficio di Stato Civile a recarsi al domicilio della persona impossibilitata a spostarsi da casa (perché malata e prevedendo nel caso di ultra ottantenni di non dover presentare documentazione medica).

La mozione portata avanti oggi propone di interpretare in modo simile il concetto di consegna “personale” delle DAT, allineandoci ai principi già accettati nel nostro sistema giuridico. Con questa mozione scegliamo di introdurre un servizio di raccolta a distanza delle DAT, consentendo a tutti i cittadini di Rovato, senza distinzioni o barriere, di esercitare i loro diritti fondamentali.

Lo stesso art. 4 comma 6 della citata legge n. 219/2017 prevede che nel caso in cui le condizioni fisiche del paziente non lo consentano le DAT possono essere espresse attraverso videoregistrazione.
La mozione presentata non è solo un passo verso l’innovazione tecnologica; è un passo verso una maggiore giustizia sociale, un riconoscimento che in un mondo in rapido cambiamento, anche i nostri metodi di tutela dei diritti devono evolversi.

Invito quindi ogni membro di questo consiglio a considerare non solo il valore pratico di questa mozione, ma anche il suo significato più profondo: un impegno verso l’inclusione, la dignità e il rispetto delle scelte individuali.

Con questa proposta, Rovato ha l’opportunità di diventare un modello di progresso e di rispetto dei diritti umani, dimostrando che anche nelle questioni più personali, possiamo trovare strade innovative per garantire che ogni voce sia ascoltata e ogni diritto esercitato.

Testo della Mozione: Disposizioni Anticipate di Trattamente (DAT) a distanza.

Interventi di Valentina Remonato, Consiglio del 24.04.24