1. SURROGA

    È doveroso precisare, riguardo alla presente deliberazione, il dispositivo dell’art. 38 TUEL.

    Quest’ultimo al punto 8 sancisce che “Le dimissioni dalla carica di consigliere, indirizzate al rispettivo consiglio, devono essere presentate personalmente ed assunte immediatamente al protocollo dell’ente nell’ordine temporale di presentazione… Esse sono irrevocabili, non necessitano di presa d’atto e sono immediatamente efficaci. Il consiglio, entro e non oltre dieci giorni, deve procedere alla surroga dei consiglieri dimissionari, con separate deliberazioni, seguendo l’ordine di presentazione delle dimissioni, quale risulta dal protocollo”.

    Come chiarito dal Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali del Ministero dell’Interno, nel parere del 13 Ottobre 2021 e ancor prima con i precedenti pareri (16 e 17 febbraio 2017), le dimissioni dalla carica di consigliere, disciplinate dall’articolo 38, comma 8, del decreto legislativo n. 267/00, seppur immediatamente efficaci, si distinguono “logicamente e cronologicamente… dal subentro del primo dei candidati non eletti, che si realizza con l’adozione di un atto consequenziale e subordinato entro il termine di legge” (TAR Lombardia n. 245/2006). Il termine è fissato in non oltre 10 giorni.

    Prendendo ad esempio le dimissioni della consigliera uscente, presentate il 15 maggio 2024, il consiglio comunale ai fini della deliberazione della surroga avrebbe dovuto essere fissato entro il 25 maggio e non certo come sta avvenendo a metà luglio.

    Applicando correttamente la normativa, il Consiglio non sarebbe rimasto senza uno dei suoi componenti per mesi. È ovvio che la vita delle persone cambi in 4 anni; è ben possibile che persone che si sono candidate a consigliere comunale nel 2020 non siano nella possibilità di ricoprire questo ruolo 3 o 4 anni dopo. Il legislatore, consapevole di questa situazione, ha dato un termine di 10 giorni tra la data delle dimissioni e la surroga del consigliere, mentre questo consiglio sta procedendo ignorando completamente la grave situazione di carenza di rappresentanza delle minoranze e lasciando trascorrere mesi tra le dimissioni e la dovuta deliberazione di surroga.

    Se le attività si fossero svolte correttamente, si sarebbe arrivati alla nomina di questo quarto consigliere in un paio di mesi dalla data di prime dimissioni, avvenute a novembre 2023. Se il ruolo del consiglio non fosse stato rilegato, da questa maggioranza, al minimo dell’obbligo di legge, ovvero meramente orientato a ratificare le scelte di giunta e ad adempiere agli obblighi di legge riferiti al bilancio, si potrebbe aprire lo sguardo al complesso normativo e alle sue opportunità, vedendo che molto di più potrebbe essere fatto e discusso all’interno di questa sede.

    1. VERBALE

    Devo osservare che è ancora mancante il verbale integrale del Consiglio Comunale. Ancora oggi i consiglieri non verificano tutti i fatti avvenuti durante la seduta precedente, come invece dovrebbero fare. Evidenzio come nella presente deliberazione la numerazione risulta creativa, si legge: 5,7,8 ecc. Questa volta a sparire è il numero 6.

    Il Consiglio non sta verificando se il verbale, e in particolare quanto allegato alla delibera n. 6, rispecchi fedelmente quanto accaduto durante l’ultima seduta, e ciò in violazione dell’articolo 61 del nostro regolamento. Questi fatti sono invece riassunti nella Trascrizione di tutto quanto avvenuto nel corso dell’ultimo consiglio comunale. Resoconto integrale non unitariamente reso pubblico ai cittadini e non verificato dai consiglieri.

    Il Consiglio Comunale ha il dovere di assicurarsi che il verbale sia completo e accurato.

    L’emendamento che ora vi leggo mira a rendere almeno la presente deliberazione del Consiglio Comunale trasparente e completa come dovuto ai cittadini.

    1. DELIBERAZIONE DI GIUNTA N. 116/2024

    Sulla Comunicazione deliberazione della Giunta Comunale n. 116 del 03.06.2024 “Prelievo dal Fondo di Riserva e dal Fondo di Riserva di cassa – Annualità 2024”, osservo che il Fondo di Riserva di cassa è una somma di denaro che il Comune dovrebbe tenere in deposito presso la tesoreria, per far fronte alle esigenze di liquidità.

    Il documento presentato ci mostra che sono stati effettuati prelievi destinati a diverse voci di spesa, come l’acquisto di attrezzature varie, tra queste la sostituzione urgente della cappa da cucina presso l’Area Feste Popolari. 15.000,00 € sono stati quindi destinati all’Acquisto attrezzature varie. La tipologia di deliberazione in esame dovrebbe evidenziare, con completezza, la necessità di attingere al fondo di riserva e al fondo di riserva di cassa per finanziare spese impreviste o urgenti, e quindi adeguare dotazioni dei capitoli di spesa che dovessero rivelarsi insufficienti. Troppo vaga è l’indicazione “per le intervenute necessità”, in quanto il mero esempio di una cappa ormai vecchia ben poteva a suo tempo essere prevista tra le voci di spesa.

    Allo stesso tempo, il fatto che il Comune attinga sistematicamente dal fondo di riserva, come in questo caso, per un intervento che ben poteva essere a suo tempo previsto, indica una pianificazione politica in campo finanziario non adeguata poiché trasforma uno strumento eccezionale in uno strumento sistematicamente utilizzato. Osservo che il prelievo dal fondo di riserva rischia di avere un impatto negativo sulle capacità del Comune di affrontare eventuali emergenze o imprevisti futuri che richiedano riserva di liquidità. Risulta infatti prevedibile la considerazione che ci siano ogni anno spese di sostituzione delle attrezzature. I fondi di riserva dovrebbero, invece, essere utilizzati all’interno di una corretta pianificazione politica, con maggiore prudenza e solo quando strettamente necessario.

    1. 3^ Variazione di Assestamento Generale al Bilancio di Previsione 2024-2026.

    Nella proposta di deliberazione si legge “Dato atto che l’argomento è stato esaminato dalla competente Commissione Consiliare…”.

    Sul punto osservo che, se a favore della collettività è stata recepita dal Comune la mia richiesta di pubblicazione sull’albo pretorie della convocazione, ancora la sottoscritta – nonostante esplicita richiesta – non riceve le comunicazioni riferite alle convocazioni di commissione.

    Recuperata quindi autonomamente informazione della comunicazione, mi è stato impossibile assistere alla commissione pubblica avvenuta martedì.

    Costretta a chiedere al comune copia del verbale, in base allo stesso, posso osservare che sul punto oggetto del presente esame si legge: “L’argomento viene esposto dall’Assessore al Bilancio Dott. Simone Agnelli, il quale spiega che con la variazione di assestamento generale, prevista obbligatoriamente dall’art. 175 del Tuel, viene effettuata un’analisi completa di tutti i capitoli di entrata e di spesa e vengono apportate, dove necessario, tutte le variazioni finalizzate ad allineare le previsioni di entrata e di spesa alle reali necessita, in un orizzontale temporale che arriva al 31/12/2024,

    Non vengono effettuati rilievi particolari da parte dei presenti; solo il Consigliere Fogliata chiede alcune informazioni circa la tempistica dello stato attuazione lavori dell’opera mercatale (opera in parte traslata sull’anno 2025 con la variazione di assestamento).

    Interviene il Dirigente dell’area tecnica Arch. Giovanni De Simone che fornisce le spiegazioni necessarie. Terminata la spiegazione si procede alla votazione.”

    Letto il verbale, sul punto devo osservare che non sono stati chiariti i dettagli sull’utilizzo dell’avanzo di amministrazione, né le modifiche delle fonti di finanziamento per investimenti, nè l’adeguatezza del fondo crediti di dubbia esigibilità, non garantendo di conseguenza in questa sede una discussione pienamente informata.

    È evidente come l’attività svolta in commissione sia completamente insufficiente, rendendo di fatto l’intervento sul punto un mero voto a favore o sfavore e non un approfondimento come, invece, istituzionalmente richiesto alle commissioni.

    1. Verifica Equilibri del bilancio di Previsione 2024-2026

    Il punto è stato spiegato in commissione senza alcun approfondimento rispetto a quanto riportato ora dall’Assessore.

    È interessante evidenziare come L’Organo di Revisione SULLA VERIFICA DEGLI EQUILIBRI DEL BILANCIO DI PREVISIONE 2024-2026, abbia verificato che l’importo del fondo di riserva ancora disponibile è pari ad 33.781,00 euro su uno stanziamento totale nella missione Fondo di Riserva (20, programma 1) pari ad euro 52.781,00.

    Mentre all’interno del documento di Verifica leggiamo “E’ inoltre presente anche l’applicazione, così come consentito dalla legge, della quota di € 500.000 di oneri di urbanizzazione alla parte corrente, lo stanziamento di € 6.533 pari al 10% delle alienazioni accertate al titolo quarto di entrata nonché la quota di € 2.445.887,98 di applicazione avanzo 2023 al bilancio 2024/2026 (di cui € 2.218.645,10 alle spese di investimento ed € 227.242,88 alla parte corrente).” (Pag. 8).

    La questione che rimane non approfondita è sulla base di quale analisi politica si è scelto di procedere al raggiungimento dell’equilibrio di bilancio a mezzo di tale distribuzione degli importi.

    1. DUP

    Il documento in esame dichiara la propria volontà a “stipulare convenzioni con le associazioni del territorio per soddisfare nuove esigenze ed un sistema di relazioni (pag. 159)”, manca però alla base un progetto politico di coordinamento e indirizzo sugli obiettivi sinergici perseguiti.

    Il documento non affronta in modo strategico le emergenze che il nostro territorio sta vivendo, come la situazione economica e i problemi di sicurezza. Manca un’ottica di analisi dei problemi e di risposta ad essi.

    In termini più tecnici il documento ripropone l’insensato percorso di alienazione dei beni mobili intrapreso, sul punto devo osservare che le stime degli stessi beni dovrebbero avvenire prima rispetto a quando previsto, poiché solo un’analisi degli stessi consentirebbe una consapevole scelta di vendita del bene. Credo che nessun privato penserebbe di vendere la propria casa senza prima procedere a capire quanto potrebbe guadagnarci.

    Ci troviamo invece ad osservare che la stima del bene avverrà solo in occasione della redazione del bando (pag. 195 DUP)

    Mentre sul fronte degli investimenti, la costruzione di nuovi edifici risulta solo spesa, perché non inseriti nella prospettiva di utilità degli stessi in termini economici e sociali.

    Ponendosi anche in netto contrasto con una logica di tutela ambientale, come è il caso del mastodontico progetto del mercato coperto nel Foro Boario. Trovo miope la mancanza di un’analisi politica delle opportunità offerte dal PNRR, non solo in termini di spesa per i progetti finanziati, ma quali atti concreti volti ad ottenere il miglioramento della qualità di vita della nostra comunità. Manca anche un’analisi delle problematiche del territorio e quindi di risposte politiche all’altezza delle sfide che la società contemporanea ci pone. I giovani dovrebbero essere posti al centro della riflessione politica.

    Infine, credo non si possa pensare di affrontare il tema dell’uso delle droghe senza portare alcun dato di analisi delle problematiche sociali che potrebbero causarne la diffusione. Sul giornale – e non direttamente a questo consiglio – è stata riportata la notizia che sul nostro territorio vi è un uso di cocaina superiore a quello della città di Milano. I dati riferiti al nostro territorio sono gravi, ma: dove sono all’interno del programma di maggioranza le attività necessarie per cambiare il corso della nostra storia? Ovvero le attività volte a cercare risposte per far fronte a questa allarmante situazione?

    In conclusione, ritengo che questo Documento di Programmazione sia insufficiente e inadeguato ad affrontare le reali necessità del territorio.

    1. DESTINAZIONI INTROITO PARZIALE DA ALIENAZIONI

    Ho contestato più volte la politica di alienazione dei beni comunali perseguita da questa maggioranza. Ora vediamo che parte dell’importo ottenuto dalle alienazioni, precisamente € 135.129,82, viene destinato all’estinzione anticipata di un mutuo di € 1.545.525,71 complessivi. Si tratta di una scelta senza impatto significativo sulla riduzione del debito complessivo, ma che limita la disponibilità di tali risorse per altri investimenti o necessità davvero urgenti del Comune.

    Propongo quindi che la deliberazione venga respinta affinché ci sia un reale approfondimento volto a consentire di utilizzare questi fondi per progetti che apportino benefici diretti e immediati alla comunità, contribuendo allo sviluppo e al miglioramento dei servizi pubblici.

    8 e 9. Modifica al Regolamento Comunale di Contabilità e Approvazione schema di convenzione per l’affidamento del servizio di Tesoreria e di Cassa

    Il principio del risultato sancito dal D.Lgs. 36/2023, citato nella presente proposta deliberazione, enfatizza la necessità di ottenere il miglior rapporto possibile tra qualità e prezzo, il che è facilitato da una procedura di gara pubblica e aperta.

    Considerato che la parte di regolamento oggetto della proposta di modifica era già conforme alla legge e che eliminare la frase “previa pubblicazione di bando di gara” potrebbe portare a una percezione di minore trasparenza e accessibilità. Ritengo che la proposta di modifica non sia positiva, poiché non migliorativa dell’attuale formulazione, anche se la procedura rimane tecnicamente aperta e pubblica.

  • 10  ESTENSIONE CAPANNONE VIA BARGANANA VERSO SAN GIORGIO

    Pubblicher l’intero intervento e gi ulteriori interventi nei prossimi giorni.

    Sul punto informo che in netto contrasto con l’obiettivo europeo del zero nuovo consumo di suolo la maggioranza ha autorizzato una nuova costruzione da 8.325 m2 in prossimità della frazione di San Giorgio, consentendo ad un capannone di via Bargnana di raggiungere complessivi 40.650 m2 tra area coperta e scoperta. Si tratta in definitiva di una decisione che si pone in netto contrasto con l’individuazione da parte di Regione Lombardia del nostro territorio come area agricola strategica.

Risposta del Sindaco sull’Interrogazione per la ZTL

Ad inizio mese, nell’esercizio delle mie funzioni di Consigliere, ho formalmente presentato un’interrogazione al Sindaco chiedendo:
La revisione delle modifiche alla viabilità e alla ztl, in particolare sollevando preoccupazioni ricevute dai cittadini riguardo alle recenti modifiche alla viabilità, introdotte con l’Ordinanza n. 136 del 20 maggio 2024, e alla Zona a Traffico Limitato (ZTL), mettendo in discussione la modalità di attuazione di queste modifiche ed evidenziando l’assenza di un dialogo adeguato con la popolazione e la spesa improvvisa di 4.000 euro approvata con delibera n. 15 utile ai varchi per il controllo targhe della ztl.
Mancanza di comunicazione e giustificazione adeguata, sul punto ho criticato la mancanza di comunicazione chiara e di giustificazioni adeguate per le scelte amministrative prese, sottolineando una storica mancanza di dialogo con i cittadini e le minoranze consigliari.
Impatto sulla sicurezza e proposta di revisione, è stato sottolineato come le modifiche abbiano influenzato negativamente la sicurezza. Nel documento è stato domandato di riconsiderare la situazione di piazza Montebello e il varco in piazza Cavour per migliorare la sicurezza e l’estetica del centro, sottolineando che la scelta attuale ha aumentato il traffico in Via Ricchino, creando pericoli per i pedoni. Ho quindi suggerito di ripristinare la situazione viaria precedente e di avviare un processo di revisione complessiva della decisione e di discussione aperta della stessa che coinvolga tutte le parti interessate.
Richiesta di dati e giustificazioni ulteriori, è stato chiesto al Sindaco di fornire dati specifici sull’affluenza diurna e notturna in piazza e le giustificazioni che supportano le scelte amministrative volte a limitare il traffico per proteggere il patrimonio storico e favorire la mobilità dolce.
Desidero, inoltre, evidenziare che negli anni passati l’introduzione estiva della ZTL aveva già sollevato forti critiche facendo emergere la necessità di un maggiore confronto con i cittadini. Ricordo che il 20 luglio 2023 è stata bocciata dalla maggioranza con astensione del gruppo Rovato W anche la mia mozione che proponeva una riflessione urbanistica affinché si aprisse una discussione pubblica sulle necessità di interventi volti al generale miglioramento della condizione delle strade su tutto il territorio del nostro Comune, sia del Centro che delle Frazioni, proponendo in particolare che venisse organizzata una riunione, possibilmente per ogni quartiere e frazione di Rovato, al fine di raccogliere le problematiche vissute su tutto il territorio per consentire una dinamica di virtuoso dialogo volto alla loro risoluzione.
Sono contenta quindi che Rovato W abbia aiutato i cittadini ad organizzare un tipo di evento che lo stesso gruppo non ha però appoggiato in aula consigliare. Ho avuto notizia dell’incontro in piazza dai cittadini, ma non ho ricevuto alcun invito dagli organizzatori, mi spiace molto che la minoranza politica continui ad agire in termini esclusivi piuttosto che inclusivi, macchiando una così bella iniziativa dal sospetto di una manovra più da campagna elettorale.
Concludo con il sincero consiglio a chi è contrario alle decisioni intervenute sulla Piazza Cavour e ivi ha residenza o attività commerciali ad impugnare il provvedimento entro il 19 luglio dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale, perché la risposta che ho ricevuto dal Sindaco è chiara e, purtroppo, non lascia spazio ad alcun dialogo per la sua modifica.
La risposta mi ha convinto che la scelta è suffragata principalmente dall’obiettivo di impedire di fatto la movida notturna, credo che modificare la viabilità guidati da questo obiettivo sia sbagliato. L’esercizio dei diritti non dovrebbe essere impedito, una classe politica che impedisce le libertà di tutti per risolvere le difficoltà non alza la qualità di vita delle persone, al contrario i problemi dovrebbero essere gestiti nella loro specificità e non svuotando il centro come è avvenuto con questa decisione. Credo anche in un altro principio: una piazza vissuta dalla sua comunità è una piazza sicura e ritorniamo al problema che troppo spesso Rovato non si sta dimostrando un paese sicuro.

Documenti:

Il Leone, Giugno 2024

Ci siamo indebitati per il mercato coperto, un nuovo gigante edificio che aumenta l’edificato nel centro urbano del Foro Boario, e nel mentre abbiamo investito circa 900.000 euro per un inutile monumento nel cimitero. Come se non bastassero i mutui già aperti, il Comune di Rovato ha recentemente pubblicato un avviso per acquisire la manifestazione di interesse da parte delle banche alla concessione di un mutuo da € 1.720.150 per un’opera pubblica non meglio precisata.
Purtroppo non va meglio sul tema dei diritti civili, visto che è stata respinta dalla maggioranza la mozione per facilitare la registrazione a distanza delle Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT) per i soggetti impossibilitati a muoversi. Il rifiuto a questa mozione, avvenuto a fine aprile, dimostra una scarsa sensibilità verso le necessità di autodeterminazione dei cittadini in ambito sanitario.
È infine stato violato il regolamento del Consiglio Comunale da parte del Sindaco che ha deciso di non adempiere al suo obbligo di rispondere all’interrogazione riguardante i criteri di ammissione agli asili nido. Il Sindaco ha delegato la questione prima all’ufficio tecnico, che non ha competenza politica, e poi l’assessore. Questa mancata risposta comporta il rifiuto a riflettere sui confusi criteri di punteggio per la redazione della graduatoria, capace di prestare il fianco a situazione di evidente iniquità, contrarie al principio di eguaglianza sancito dalla nostra Costituzione.
Valentina Remonato Consigliere per la Coalizione Rovato 2020, La Civica, Rovato Vale

INTERROGAZIONE AL SINDACO SUL REGOLAMENTO PER L’AMMISSIONE AI SERVIZI DI ASILO NIDO

Civile non è introdurre una nuova ZTL senza dialogo con la cittadinanza*. Civile è rispettare e ascoltare i propri cittadini, partendo dal rispetto delle norme che regolano il funzionamento dei ruoli istituzionali.

Si deve invece osservare che in aperta violazione con Regolamento del Consiglio Comunale il Sindaco non ha adempiuto al proprio dovere di rispondere alle interrogazioni formulategli in merito ai criteri stabiliti per la redazione della graduatoria di accesso agli asili nido (art. 26 Reg. Cons. Com). Si è visto sostituito al suo ruolo prima l’ufficio tecnico, che nulla c’entra con le scelte politiche, e solo dopo nuova richiesta si è ricevuto l’intervenuto politico, ma non del Sindaco che è l’organo responsabile della risposta, ma dell’Assessore, con un documento che conferma di non prendere in alcun conto i rischi di discriminazione insiti nel documento che regola la graduatoria di accesso agli asili nido e descritti nella puntuale interrogazione rivolta al Sindaco.

Mi spiace constatare di non aver mai ricevuto alcun riscontro istituzionale dal Sindaco, che invece sui giornali si rivolge frequentemente alla minoranza.

 A questo link il testo dell’ultima interrogazione: interrogazione-asili.pdf

*Replica intervento del Sindaco Giornale di Brescia 09.06.2024

Memoria

C’è una profonda distinzione tra storia e memoria, ci sono alcuni avvenimenti nella storia che per il loro insegnamento assurgono a memoria. Il ricordo di Giacomo Matteotti in questa giornata è memoria, memoria dei nostri più alti valori. I valori di un uomo antifascista, entrato in Parlamento per il suo radicamento sociale e impegno politico territoriale. Nota la sua attenzione ai bilanci pubblici e ai procedimenti di assegnazione dei grandi lavori pubblici a mezzo di una puntigliosa analisi dei contratti volta alla verifica del corretto rapporto tra imprese e amministrazioni. Una politica impegnata a denunciare le delibere urgenti delle giunte comunali quale strumento tristemente trasformato in un cavallo di Troia per gli abusi.

Il suo impegno ha fatto la parte migliore della storia, il nostro dovere è farne memoria. Oggi nel centenario dal suo omicidio ricordiamo la sua vita, per farne esempio da seguire della nostra politica.

Di seguito un estratto del discorso di Giacomo Matteotti alla Camera dei Deputati del 30 MAGGIO 1924, il 10 giugno 1924 Matteotti veniva assassinato. Un discorso che racconta molto, le sue parole e il rumore della maggioranza nel tentativo di impedirle sono memoria di come la forma sia anche sostanza.

GIACOMO MATTEOTTI. Ciascun partito doveva, secondo la legge elettorale, presentare la propria lista di candidati… (Vivi rumori)

MAURIZIO MARAVIGLIA. Ma parli sulla proposta dell’onorevole Presutti.

GIACOMO MATTEOTTI. Richiami dunque lei all’ordine il presidente! La presentazione delle liste – dicevo – deve avvenire in ogni circoscrizione mediante un documento notarile a cui vanno apposte dalle trecento alle cinquecento firme. Ebbene, onorevoli colleghi, in sei circoscrizioni su quindici le operazioni notarili che si compiono privatamente nello studio di un notaio, fuori della vista pubblica e di quelle che voi chiamate “provocazioni”, sono state impedite con violenza. (Rumori vivissimi)

GIUSEPPE BASTIANINI. Questo lo dice lei!

VOCI DALLA DESTRA. Non è vero, non è vero!

GIACOMO MATTEOTTI. Volete i singoli fatti? Eccoli: ad Iglesias il collega Corsi stava raccogliendo le trecento firme e la sua casa è stata circondata… (Rumori)

MAURIZIO MARAVIGLIA. Non è vero. Lo inventa lei in questo momento.

ROBERTO FARINACCI. Va a finire che faremo sul serio quello che non abbiamo fatto!

Leggi tutto “Memoria”

SPESA URGENTE DA 4.000 EURO PER LA ZTL NEL COMUNE DI ROVATO

La nuova viabilità di Rovato ha comportato lo spostamento con urgenza di 4.000 €, una spesa passata in sordina in realtà destinata alla ZTL. I prelievi dal fondo di riserva devono essere giustificati da motivazioni straordinarie, di necessità e urgenza; ogni decisione di questo genere deve essere accompagnata da una chiara e dettagliata esposizione delle ragioni che rendono tale spesa indispensabile e ineludibile, nel momento in cui viene effettuata. Nel Consiglio comunale del 22 aprile denunciavo che la delibera della Giunta Comunale n. 15 del 29.01.2024 “non fornisce dettagli sufficienti riguardo la natura dell’incarico tecnico, che ha reso necessario il prelievo di 4.000 € dal fondo. Non è stata fornita alcuna spiegazione ai cittadini sul perché questa spesa non potesse essere prevista nel bilancio ordinario, né su quali siano le specifiche urgenze che giustificano l’uso del fondo di riserva”. Il Vicesindaco interveniva dicendo per la prima volta che “si tratta di un’integrazione a un incarico tecnico di studio per il posizionamento e l’allacciamento di nuove telecamere e varchi”. Non veniva spiegato che queste telecamere ai varchi in realtà non erano per controlli di sicurezza, ma per creare l’insensata zona di sensi unici in relazione a una confusa ZTL a orario e a giorni variabili.
Anziché imparare dalle precedenti esperienze d’introduzione della ZTL nei periodi estivi che avevano fatto emergere chiaramente la necessità di maggior confronto con la popolazione locale, la maggioranza ha proseguito sulla linea dell’assenza di confronto e dell’attuazione in sordina delle proprie scelte politiche e così ha investito con urgenza ben 4.000 euro, non per garantire ai cittadini la sicurezza, ma per aspettarli al varco con le telecamere per le multe.
Pertanto, si è trattato di un bel percorso dal confronto zero, di riciclo di vecchie Ordinanze contestate che si auspicavano abbandonate e di spesa pubblica passata in sordina per l’assenza di motivazioni che consentissero ai cittadini di capire davvero i motivi di spesa. Evidentemente la maggioranza si è guardata bene dall’aprire un confronto sui motivi della spesa, che si scopre oggi non erano 4.000 euro per la sicurezza pubblica di cui avremmo tanto bisogno, ma per una modifica alla viabilità avvenuta senza confrontarsi né con la minoranza politica, né con la cittadinanza.
Ci tengo poi ad un’ultima considerazione, il documento attuativo della viabilità, Ordinanza di settore n. 136 del 20 maggio 2024, spiega che è stata valutata “la necessità di migliorare e garantire l’esigenza di limitare il traffico nel centro storico, nel quale l’afflusso di veicoli crea disturbo e pericolo per gli utenti del centro storico, in particolar modo nelle ore serali e notturne, nonché di salvaguardare il patrimonio storico ed architettonico in adesione ed attuazione degli indirizzi dell’organo esecutivo comunale favorendo contestualmente la mobilità dolce”.
Si deve invece osservare che il cambio di sensi unici ha portato ad un aumento notevole di veicoli che attraversano via Ricchino, questo traffico origina un serio pericolo anche per i pedoni che transitano l’area e conseguenze su tutta la viabilità limitrofa.

In sostanza la maggioranza fa cilecca sia sull’obiettivo della pedonalizzazione, vediamo infatti il centro storico semplicemente svuotato, sia su quello della gestione complessiva del traffico e lo fa senza alcun dialogo, con una delibera urgente da 4.000 euro, una delibera il cui vero senso lo si scopre evidentemente solo ora, mettendo insieme le briciole del pasticcio.

ZTL – Il Leone, Maggio 2024

Le zone pedonali rendono ancora più belle e vivibili le città se sono il frutto di scelte che rispondono ai bisogni dei propri cittadini. Invece eccoci ad osservare la decisione della maggioranza di pedonalizzare parte del centro Rovatese, deliberata con il solito metodo del confronto zero. È evidente come scelte così prese portino malcontento, dimostrando un’insufficiente considerazione delle esigenze quotidiane di molti cittadini.
Queste decisioni hanno impatto sulle attività commerciali del centro, che potrebbero risentire negativamente della ridotta accessibilità veicolare negli orari e giorni previsti. Una ZTL imposta senza adeguata strategia di supporto alle imprese, e senza miglioramenti significativi al complessivo sistema di accesso al centro, rischia di diventare un ostacolo più che un beneficio. Questa decisione mostra anche di dimenticare come le nostre Frazioni siano, purtroppo, del tutto scollegate dal centro, manca una politica che promuova davvero la mobilità dolce nella direzione di offrire concreta alternativa all’auto. È evidentemente figlia dello stesso metodo la pianificazione urbanistica per la quale, su un lato, in stazione, avremo i treni a idrogeno, ma non il marciapiede per arrivarci.
Quindi, in un contesto dove i cittadini sono costretti ad utilizzare la macchina per ogni spostamento, si nega l’evidenza che l’autovettura è l’unico veicolo con il quale la stragrande maggioranza dei cittadini può raggiungere il centro, al varco si troveranno solo telecamere pronte alle multe e nessun idoneo progetto di collegamento con piste ciclabili, marciapiedi, parcheggi, veicoli alternativi.
Valentina Remonato Consigliere per la Coalizione Rovato 2020, Rovato Vale, La Civica

Contraddizioni Urbanistiche – Il Leone, Aprile 2024

Il nuovo Piano di Governo del Territorio (PGT) ha ridefinito un’area vicino alla stazione ferroviaria come zona agricola, ma sorpresa: lì passeranno i binari del progetto H2iseO per i treni a idrogeno.
Il PGT pubblicato in data 10/04/2024 ha ridefinito l’area come zona agricola di non trasformazione, teoricamente non idonea per tali costruzioni.
Il cuore del problema è una discordanza evidente tra le affermazioni del PGT e la realtà del territorio. Il piano dovrebbe mirare a un “conteggio reale” delle destinazioni agricole, un obiettivo encomiabile se non fosse che una porzione di queste “destinazioni agricole” è invece occupata dai binari necessari al nuovo progetto H2iseO col quale si prevede la realizzazione di un impianto per il rifornimento di treni a idrogeno e la struttura per manutenzione e deposito.
L’impianto di manutenzione è stato approvato con Decreto n. 8184 del 31.05.2023 in variante al precedente strumento urbanistico, peccato che il Decreto si riferiva agli strumenti urbanistici difformi passati, senza certo immaginare che il Comune avrebbe redatto strumenti urbanistici difformi anche successivamente all’approvazione del progetto.
Questa incongruenza mette in luce l’irrazionalità nelle decisioni amministrative di questa maggioranza. Affermare l’intenzione di proteggere le zone agricole mentre si approvano progetti che le compromettono non solo è controproducente, ma mina la fiducia dei cittadini nelle scelte politiche svolte dal proprio comune. Come comunità, abbiamo il diritto e il dovere di richiedere una gestione più attenta e lungimirante del nostro territorio.
Valentina Remonato Consigliere per la Coalizione Rovato 2020, Rovato Vale, La Civica

Contraddizioni a Rovato: Incoerenza nella Pianificazione del Territorio

Come consigliere comunale di minoranza, mi trovo nella posizione di osservatore critico delle decisioni amministrative che influenzano il futuro di Rovato, non a caso la mia pagina Facebook si chiama Valentina Remonato sindaca in opposizione. Questa attività di sindacare, ossia sottoporre a controllo, mi ha recentemente portato a scoprire una situazione particolarmente contraddittoria che ha catturato la mia attenzione e merita di essere esposta ai cittadini. Si tratta del progetto H2iseO rispetto alla nuova destinazione d’uso del terreno, come delineata nel Piano di Governo del Territorio (PGT) pubblicato il 10/04/2024 sul Bollettino Ufficiale.

Il progetto H2iseO, che prevede la realizzazione di un impianto per il rifornimento di treni a idrogeno e la struttura per manutenzione e deposito, è collocato in un’area vicino alla stazione ferroviaria di Rovato. Tuttavia, la recente revisione del PGT ha ridefinito questa area come zona agricola di non trasformazione, teoricamente non idonea per tali costruzioni.

Il cuore del problema è una discordanza evidente tra le affermazioni del PGT e la realtà del territorio. Il piano dovrebbe mirare a un “conteggio reale” delle destinazioni agricole, un obiettivo encomiabile se non fosse che una porzione di queste “destinazioni agricole” è invece occupata dai binari della ferrovia previsti nel Prgetto H2iseO. Nonostante ciò, il progetto è ritenuto legittimo dal Comune perché basatosi sulla sua approvazione precedente alla modifica del PGT.

Il Comune evidenzia che va tutto bene perché l’impianto di manutenzione è stato approvato con Decreto n. 8184 del 31.05.2023 in variante al precedente strumento urbanistico, peccato che il Decreto si riferiva agli strumenti urbanistici difformi passati, senza certo immaginare che il Comune avrebbe redatto strumenti urbanistici difformi anche successivamente all’approvazione del progetto.

Questa incongruenza non è solo un errore di pianificazione; è una contraddizione che mette in luce l’irrazionalità nelle decisioni amministrative di questa maggioranza. Affermare l’intenzione di proteggere le zone agricole mentre si approvano progetti che le compromettono non solo è controproducente, ma mina la fiducia dei cittadini nelle scelte politiche svolte dal proprio comune.

Questo articolo non vuole essere una mera critica, ma un richiamo all’importanza della coerenza e alla trasparenza nelle decisioni che modellano il nostro ambiente. È essenziale che le politiche pubbliche riflettano una vera comprensione e un rispetto delle reali condizioni del territorio. Le decisioni devono essere prese con una visione chiara degli effetti a lungo termine, non solo seguendo le correnti del momento.

Come comunità, abbiamo il diritto e il dovere di richiedere una gestione più attenta e lungimirante del nostro territorio. È necessario che i cittadini richiedano un approccio più responsabile nella pianificazione delle nostre risorse e nella protezione del nostro patrimonio ambientale e agricolo. Solo così potremo assicurare che Rovato cresca in modo sostenibile e armonioso.

Link documenti: Osservazione TreNord SpA e Rigetto