L’impianto di rifornimento dei treni ad idrogeno non è momentaneo, ma permanente.

I cittadini hanno bisogno di chiarezza e le dichiarazioni del Sindaco pubblicate nell’edizione odierna del Giornale di Brescia creano solo confusione. 

L’impianto di rifornimento ad idrogeno non è momentaneo, ma permanente.

Ho chiesto al Comune in cosa consiste il progetto H2iseO e la risposta è chiara. Si tratta di un impianto di rifornimento dei treni a idrogeno “composto da:

– unità di erogazione per il rifornimento idrogeno dei convogli ferroviari;

– baia stazionamento per carro bombolaio, il quale trasporterà l’idrogeno che rifornirà il treno;

– cunicolo dentro il quale passeranno i tubi per il trasferimento dell’idrogeno dal carro bombolaio verso l’Unità di erogazione;

– vari sistemi ausiliari quali piping, antincendio, rilevazione gas e incendi, illuminazione, rete di terra atti al corretto funzionamento ed in sicurezza della sequenza di rifornimento treni.”

L’impianto per il rifornimento dei treni ad idrogeno non è temporaneo ma definitivo e collocato sul territorio rovatese. L’impianto come indicato nella Relazione Generale (link: B32-D-a-001-IT–R1_Rel generale.pdf) è collocato permanentemente a Rovato e l’idrogeno mobile utilizzato rappresenta una soluzione per la distribuzione dell’idrogeno ai treni, ovvero  il termine “impianto mobile” indica semplicemente un sistema di stoccaggio e distribuzione dell’idrogeno, progettato per essere flessibile e trasportabile. Precisamente, la documentazione di Ferrovie Nord SpA chiarisce che “la descrizione tecnica generale del nuovo impianto di rifornimento idrogeno mobile per convogli ferroviari nell’area di Ferrovienord a ridosso della stazione ferroviaria di Rovato (BS) L’ingegneria di questa stazione di rifornimento, inclusa chiaramente quella di sicurezza e dispositivi antincendio, è stata svolta considerando un carro bombolaio con pressione interna pari a 640 barg a 15 °C come condizioni più gravose nel trasporto di idrogeno in pressione con carro bombolaio. Si prevede anche la possibilità di fornire idrogeno mediante carro bombolaio a pressioni inferiori: 200 o 300 barg @ 15°C. Una volta che il carro sarà stazionato all’interno del proprio box formato da muri in cemento armato, opportunamente progettati per gli scenari esplosione dovuti a rilascio di idrogeno e conseguente innesco, dopo una serie di manovre operative, l’idrogeno sarà convogliato all’interno di tubazioni rigide e flessibili fino ad arrivare ai serbatoi del treno passando attraverso l’unità di erogazione. Il treno infatti avrà una capacità di 2 serbatoi ognuno da 160 kg di idrogeno, ad una pressione massima operativa di 350 barg @15°C. All’interno di questa unità di erogazione sarà installata una centralina di controllo con delle logiche costruite nel rispetto dei protocolli internazionali che regolamentano le fasi di rifornimento idrogeno chiamati TIR SAE J2601 H35D 2010 e SAE J2799. Tale centralina, oltre alle verifiche preliminari di integrità del circuito e corretta connessione, gestirà le varie fasi del rifornimento, fino alla disconnessione di tutte le connessioni flessibili e in parallelo anche la verifica della presenza di eventuali fughe di gas o variazioni dei parametri principali di processo”.

Il Comune di Rovato ha avuto un importante ruolo nel progetto H2iseO, autorizzando in data 06/09/2022 con PERMESSO DI COSTRUIRE PESUAP/2022/00185/PDC, PRATICA EDILIZIA N. PESUAP/2022/00185/PDC la REALIZZAZIONE NUOVO FABBRICATO PER MANUTENZIONE ROTABILI (PROGETTO “H2IseO”) sito in Viale Lombardia, snc – Rovato, identificato catastalmente al: fg. 13 mapp. 45.

Sul punto c’è poi un altro dato oscuro, sul quale sto aspettando la risposta del Comune. Nei riassunti alle osservazioni al PGT – osservazioni mai rese nel testo integrale ai consiglieri comunali – si legge alla n. 39 depositata “per conto di FerrovieNord S.p.a”, “il PGT così adottato limiterebbe lo sviluppo del Progetto Trenord, in quanto parte dei binari di collegamento tra l’attuale sede e i futuri fabbricati destinati alla manutenzione dei treni, andrebbero in parte ad interessare l’area destinata ad Aree agricole periurbane e di non trasformazione – E2(link).

L’osservazione è stata respinta dalla maggioranza con delibera n. 40 del 23.11.2023, ho quindi chiesto conferma al Comune dello stato odierno. Poiché dal riassunto consegnatomi dal Comune e visto il rigetto delle osservazioni FerrovieNord S.p.A. si legge che il nostro PGT indica area agricole periurbane e di non trasformazione aree su cui in realtà è collocata “parte dei binari di collegamento” .

La popolazione di Rovato ancora non ha ricevuto dal Sindaco i dovuti chiarimenti, anzi purtroppo l’amministrazione coinvolta dalla Regione con apposita richiesta di parere (v. link: decreto n. 6155/2023), nulla ha fatto per coinvolgere e informare la popolazione sul progetto. Precisamente il parere è stato richiesto per il decreto n. 6155 del 27/04/2023 avente ad oggetto il “”PROGETTO “‘H2ISEO” – IMPIANTO MOBILE DI RIFORNIMENTO A IDROGENO” DETERMINAZIONE CONCLUSIVA DELLA CONFERENZA DEI SERVIZI E APPROVAZIONE DEL PROGETTO DEFINITIVO”.

Nella documentazione ufficiale (link: https://www.ferrovienord.it/procedure-di-conferenza-di-servizi/) non risulta in alcun modo considerata la presenza di una scuola materna a poche centinaia di metri dal progetto. Da cui l’evidente necessità di un approfondimento sulla sicurezza.

Come da puntale considerazione riportata  nel link di seguito, credo che la popolazione meriti maggiori chiare e semplici informazioni su cosa sia questo progetto per la popolazione di Rovato, che non è temporaneo, ma permanente così come non sono momentanei i suoi effetti per il territorio di Rovato.

La domanda è come mai il Sindaco fa confusione dichiarando che un progetto permanente è temporaneo? Come mai dimentica che il Comune ha avuto un ruolo fondamentale?

LINK PER APPROFONDIMENTI:  https://www.remonatosindaco.it/2024/03/14/treni_idrogeno_rovato/https://…analisi_documenti_treni_idrogeno/